Ti hanno detto che ti serve una landing page per la lead generation, tu l’hai creata, hai speso tempo e soldi, ma non ti ha portato nessun risultato.
Nessuna richiesta, o al massimo qualche contatto poco interessante o che è spariti dopo due giorni.
Lead generation e landing page: due parole che suonano bene, ma che spesso deludono se non sai cosa ci deve essere davvero dentro.
Lo so, può farti sentire frustrato.
Ti sembra di fare tutto giusto, ma i risultati non arrivano. Il problema però è che nessuno ti ha spiegato, con parole semplici e con esempi concreti, cosa serve per creare una pagina che funzioni davvero.
In questo articolo parliamo proprio di questo.
Dalla struttura alla scrittura, dagli errori più comuni fino agli elementi indispensabili.
Tutto con un approccio pratico e diretto, pensato per chi vuole risultati veri facendo lead generation con una landing page fatta come si deve.
Punti Chiave
- Una landing page efficace offre qualcosa in cambio del contatto.
- I 7 elementi essenziali sono: headline, offerta, form, CTA, visual, social proof, nessuna distrazione.
- L’ottimizzazione continua è la chiave per ottenere lead qualificati.
Cos’è una lead generation landing page (e perché è diversa dalle altre)
Una landing page per la lead generation è una pagina web pensata per una sola cosa: raccogliere contatti.
Ci sono diversi tipi di Landing page, e vengono chiamate anche con nomi diversi (squeeze page, optin-page, Single-page application… ecc) ti basti sapere che generalmente si tratta di una pagina che ha un solo scopo specifico, che ptorebbe essere un acquisto, un download, una iscrizione o una richiesta di contatto, ecc.
Qui ci concentriamo su landing page per fare lead generation, quindi acquisire contatti.
Non è la homepage. Non è la pagina “chi siamo”. E neppure una scheda prodotto.
È una pagina che ha un obiettivo preciso: far sì che la persona lasci il proprio nome, email, numero o altri dati utili per entrare in contatto con te.
Ma non possiamo inserire sol un modulo in cui far inserire i propri dati. Non basta chiedere un’email.
Devi offrire qualcosa di valore in cambio, che sia davvero utile per la persona che visita la tua pagina. Si chiama “lead magnet” (come un mini ebook, uno sconto, una consulenza gratuita…).
Ecco perché è diversa: una buona landing page per lead generation mette al centro il bisogno della persona, non quello dell’azienda.
Quindi bisogna confezionarla bene, per far capire al visitatore che li, dopo aver inserito i dati e premuto sul pulsante c’è la soluzione al suo problema.
Approfondisci:Cos’è la Lead Generation la preziosa strategia per far crescere il tuo business
I 7 elementi che non possono mancare in una landing page per la lead generation
Vediamo cosa non dovrebbe mai mancare in una landing page per la lead generation.
Devi sapere che non esiste una struttura universale che vada bene in tutte le situazioni, ogni business, ogni settore, ogni pubblico ha problemi e bisogni diversi, quindi ogni landing page dovrebbe essere ottimizzata a seconda del contesto e dell’obiettivo.
Ma ci sono alcuni elementi imprescindibili, alcuni elementi che dovrebbero esserci sempre per creare una landing page efficace.
Se anche solo uno di questi elementi manca o è fatto male, è facile che la pagina non funzioni.
Headline chiara e diretta
Deve dire subito cosa offre la pagina e perché è utile. Evita frasi generiche come “Benvenuta sulla nostra pagina”, e usa titoli come: Scopri come attirare più clienti in 3 semplici mosse.
Offerta forte e visibile
Il tuo lead magnet dev’essere chiaro e concreto. Non basta dire “ricevi un pdf gratuito”. Di cosa parla? A chi serve? Cosa risolve?
Form di contatto ottimizzato
Né troppo lungo, né troppo corto. Un form con una “frizione positiva” ti aiuta a filtrare i contatti: meglio pochi, ma buoni.
Un modulo troppo corto potrebbe attirare troppo facilmente quel tipo di persone che scaricano i pdf solo per curiosità. Al contrario un form troppo lungo, che richiede inserimento di dati, non utili allo scopo potrebbe allontanare anche il potenziale cliente più convinto.
Giusto per fare un esempio, il codice fiscale raramente è un dato utile per scaricare una guida gratuita.
Call to action ben visibile
Scrivi cosa succede dopo il clic. Non usare solo “Invia” o “Iscriviti”. Meglio frasi come “Scarica la guida” o “Ricevi il piano personalizzato”.
Visual e video coerenti
Se usi immagini o video, devono rafforzare il messaggio, non distrarre. Un video breve può aumentare il tasso di conversione.
Testimonianze e loghi
Se altre persone si fidano di te, dillo. Inserisci recensioni brevi, loghi dei clienti o numeri (es. +300 imprenditori già iscritti).
Nessuna distrazione
Niente menu, niente link esterni. La persona che atterra sulla tua pagina di destinazione deve avere una sola strada: lasciare il contatto.
Gli errori più comuni (e come evitarli) nelle landing page per la lead generation
Purtroppo ne vedo tanti, anche su pagine ben curate graficamente. Spesso sono banali, motivati solo dalla pigrizia di chi ha creato la pagina. Spesso sono facilmente risolvibili con semplici correzioni del copy
Errore: headline troppo vaga o autoreferenziale
NO: “Benvenuto nel nostro mondo”
SI: “Scopri il metodo che ha aiutato 132 freelance a trovare clienti online”
Errore: form con troppi o troppi pochi campi
Non raccogliere solo solo indirizzo email: troppi curiosi
Ma non fare un modulo con 10 domande: troppo lungo
Bilancia i campi essenziali per stimolare la frizione positiva, quindi ad esempio: Nome, email, e una domanda utile (es. “In che settore lavori?”)
Comunque è una cosa da testare sul campo e dipende da caso e caso. Un modulo per richiedere un preventivo, ad esempio richiederà molte domande, come anche un quiz.
Quindi bisogna valutare di volta in volta quali sono i dati essenziali da raccogliere senza far scappare le persone realmente interessate.
Errore: CTA debole
Meglio rendere parlante il testo dei link e dei pulsanti, in modo che anticipi già il risultato
NO: “Clicca qui”
Benvenga: “Scarica il mini corso gratuito”
Su a formule come: “Perdi i tuoi primi 3 kg”
Errore: layout con troppe distrazioni
Sbagliato: Menu in alto, footer pieno di link
Corretto: Pagina essenziale, con 1 obiettivo solo
Errore: promesse esagerate
Le promesse sono pericolose, non puoi mai sapere se dall’altra parte si riesce davvero a mettere in pratica tutto quello che serve, per ottenere il risultato che prometti. Se per un errore suo il potenziale cliente non ottiene il risultato che gli prometti potrebbe pensare che la tua guida non funziona. Meglio orientarsi verso formule più generiche ma di forte impatto.
Attenzione a: “Raddoppia i clienti in 3 giorni”
Meglio: “Inizia a costruire relazioni con clienti che ti scelgono davvero”
Esempio concreto prima/dopo: “landing page e lead generation che funzionano”
Vuoi capire quale versione della pagina funziona meglio?
Usa un test A/B: crea due varianti e vedi quale converte di più.
Facciamo un esempio pratico, tratto da un caso reale.
PRIMA:
Titolo: “Benvenuto nel nostro studio”
Testo: “Offriamo consulenze per aziende”
Form: nome, email, telefono, settore, partita iva
CTA: “Invia”
DOPO:
Titolo: “Spendi un sacco di tempo e soldi in pubblicità ma non arrivano clienti? Scopri come ottenere 15 nuovi contatti al mese (senza pubblicità)”
Testo: “Iscriviti e ricevi la guida con il metodo che usiamo per portare clienti nei piccoli studi professionali”
Form: Nome, email
CTA: “Scarica ora la guida gratuita”
Questo approccio segue uno dei miei framework di copywriting preferiti PARS: Problema, Agitazione, Risultato, Soluzione:
- problema + agitazione → “spendi tempo e soldi” “non arrivano clienti”
- Risultato → ” 15 nuovi contatti al mese”
- Soluzione → “una guida concreta per attrarre contatti”
- contatto → “lascia i tuoi dati per riceverla”
Qui ti lascio un esempio concreto di landing page per la lead generation molto semplice che ha generato contatti qualificati per un mio cliente.
Come ottimizzare la landing page per fare lead generation e ottenere contatti di qualità
Qui ci giochiamo tutto. I contatti devono essere utili, interessati, pronti a interagire. Raccogliere email solo per fare numero non serve a nulla, anzi, rovina la tua lista email, serve capire se quella persona può davvero diventare cliente.
Usa domande strategiche nel form
Non accontentarti di nome ed email. Chiedi qualcosa che ti aiuti a qualificare il contatto (ma solo se necessario).
Per esempio:
- “In quale città lavori?”
- “Qual è il tuo ruolo in azienda?”
- “Qual è il tuo obiettivo principale nei prossimi 6 mesi?”
Queste domande servono a filtrare chi è davvero in target. E ti permettono di personalizzare i follow-up in modo più efficace.
Ma solo se sono informazioni strettamente necessarie, altrimenti evita di allungare il modulo, spesso basta indirizzo email e nome.
Testa sempre (ma con metodo)
La regola è semplice: cambia una cosa alla volta. Altrimenti non capisci cosa ha fatto la differenza.
Prova due headline diverse, o cambia la posizione del form. Usa strumenti come
A/B Tasty, oppure piattaforme come MailerLite o Systeme.io che permettono A/B test nativi.
Traccia i comportamenti in modo visivo
Le parole dicono tanto, ma i movimenti del mouse ancora di più.
Con una heatmap (Hotjar, Clarity, Lucky Orange…) puoi vedere dove si soffermano le persone, dove cliccano, da dove scappano.
Esempio: se il 70% dei visitatoti scorre la pagina e arriva al form ma solo il 2% lo compila, forse il problema è proprio lì.
Vedere il comportamento dell’utente e le mappe di calore ti aiuta a capire dove intervenire
Collega la landing all’email marketing automation
Una landing efficace da sola non basta.
Appena qualcuno compila il form, dovrebbe partire una sequenza email automatica che:
- accoglie il contatto
- consegna il lead magnet
- costruisce fiducia
- educa e prepara al primo acquisto o appuntamento
Usa strumenti come ActiveCampaign, MailerLite, Mailchimp o ConvertKit.
L’importante è avere una sequenza pronta, scritta in anticipo.
Non ti preoccupare, dopo il setup iniziale, sono flussi email automatici, che funzionano anche mentre dormi
Leggi anche: Email Marketing e Lead Generation: Come Trasformare i Contatti in Clienti
Mobile-first e caricamento veloce
Oltre il 70% dei visitatori arriva da smartphone. E spesso in mobilità.
Quindi la pagina deve:
- caricarsi in meno di 3 secondi testala su PageSpeed Insights di Google
- avere pulsanti ben visibili
- mostrare headline e CTA già nello “schermo iniziale”
Un piccolo trucco: falla provare a un tuo amico o parente con il suo smartphone. Se fa fatica a capire cosa deve fare… devi semplificare.
FAQ – le domande più cercate (con risposte rapide)
Cosa deve contenere una landing page efficace?
Una landing page efficace contiene:
- Un titolo forte: deve attirare subito l’attenzione e spiegare cosa si ottiene.
- Un’offerta chiara: un lead magnet specifico e utile, che risponde a un bisogno.
- Un form ben pensato: con pochi campi mirati, per filtrare i contatti giusti.
- Una CTA convincente: esplicita, orientata all’azione e visibile.
- Social proof: testimonianze, recensioni, numeri o loghi che aumentano la fiducia.
Che differenza c’è tra lead magnet e landing page?
Lead magnet: è il contenuto di valore che offri in cambio dei dati della persona (es. guida PDF, sconto, video esclusivo). Landing page: è la pagina web costruita apposta per presentare quell’offerta e raccogliere il contatto.
In sintesi: il lead magnet è l’incentivo, la landing è il contenitore che lo presenta e lo fa ottenere.
Come posso aumentare i lead con una landing page?
Per aumentare davvero i lead con una landing page, non basta un bel design. Serve partire da un bisogno reale. Chiediti: qual è il problema concreto che vive il tuo potenziale cliente in questo momento? Costruisci la tua offerta partendo da lì.
Poi, lavora bene sulla prima impressione. Scrivi una headline ad effetto, chiara e diretta: deve comunicare subito il beneficio principale. Appena dopo, assicurati che la CTA sia ben visibile above-the-fold, nella prima parte visibile dello schermo, con un colore che si distingue e un testo orientato al risultato (es. “Scarica la guida gratuita”).
Il cuore della tua offerta deve essere un lead magnet utile, non generico: qualcosa che la persona sente subito come rilevante. Non dimenticare di mostrare prove sociali: testimonianze, loghi, numeri, tutto ciò che può aumentare la fiducia.
Limita al minimo le distrazioni: niente menu in alto, footer pieno di link o elementi che portano lontano dall’obiettivo. Tutta l’attenzione deve essere sul lasciare i dati.
Infine, testa e ottimizza. Prova varianti diverse di titoli, CTA e immagini. Controlla dove si fermano le persone con strumenti come Hotjar. Raccogli dati, analizza, e migliora.
E se il form non converte, rivedilo: togli i campi inutili, ma se serve, aggiungi una o due domande che ti aiutino a capire se quel contatto è davvero in target.
Ogni piccolo dettaglio può cambiare il risultato, perché quando una landing page è costruita su misura del suo pubblico, i lead arrivano davvero.
Una pagina Facebook può essere usata come landing page per la lead generation?
No, è meglio usare una pagina web dedicata per avere controllo su grafica, tracciamenti e conversioni.
- Pagina Facebook: utile per comunicare con la community e fare branding, ma ha limiti grafici, di personalizzazione e tracciamento.
- Landing page dedicata: costruita per convertire, permette di testare, ottimizzare, personalizzare grafiche e testi, usare pixel, strumenti di analytics e collegamenti con email marketing.
Meglio creare una landing page dedicata su un dominio di tua proprietà, così hai il pieno controllo su tutto il processo di acquisizione contatti.
Quanti tipi di landing page esistono?
Esistono diversi tipi di landing page, ma possiamo raggrupparle in tre categorie principali, ognuna pensata per un obiettivo specifico:
- Landing page per lead generation: usata per raccogliere contatti in cambio di un contenuto gratuito o di valore, come una guida, un webinar o una consulenza. È la più diffusa nel B2B e nei servizi professionali.
- Landing page per vendita diretta: progettata per spingere l’utente a compiere un acquisto immediato. Di solito include descrizione prodotto, testimonianze, prezzo e un pulsante “Compra ora”.
- Landing page per iscrizioni/eventi: creata per invitare le persone a partecipare a un evento, iscriversi a un webinar, una demo o una live. Punta molto sulla scarsità e sull’urgenza.
Ognuna di queste ha una struttura diversa e un copywriting mirato, ma tutte condividono un principio comune: un solo obiettivo chiaro e nessuna distrazione.
Landing page lead generation non è questione di strumenti
Creare una lead generation landing page che funziona non è questione di tool. Te ne ho suggeriti alcuni in questo articolo, ma ho visto campagne funzionare bene anche con una landing page creata con un Google Doc condiviso (si davvero).
È questione di chiarezza, strategia e attenzione ai dettagli.
Ogni contatto che arriva dalla tua pagina è una possibilità di relazione, non un numero su un foglio Excel, quindi dovresti avere cura di quello che presenti.
Se hai bisogno di creare o revisionare una landing page per fare lead generation per uno dei tuoi progetti, contattami.