Hai fatto lead generation con l’email marketing… ma dopo l’entusiasmo iniziale tutto si è fermato
Contatti raccolti, liste piene… ma nessuna risposta, nessun cliente, solo silenzio. Questa è una situazione più comune di quanto pensi.
Hai creato un form, magari offerto una guida gratuita, hai visto crescere gli iscritti. Ma poi, niente.
Perché il vero problema non è raccogliere contatti. È trasformarli in clienti veri.
Ed è qui che entra in gioco l’email marketing dopo che hai fatto lead generation.
Non con tecnicismi o promesse da irraggiungibili, ma con una strategia semplice, umana e concreta che puoi usare anche da subito.
In questo articolo ti spiego come farlo passo passo, con esempi reali, senza complicazioni.
Pronto a far lavorare davvero ogni singolo contatto che hai raccolto?
Punti Chiave
- L’email marketing è lo strumento più efficace per trasformare lead in clienti attraverso relazioni personalizzate e durature.
- Grazie all’automazione, puoi coltivare contatti in modo scalabile e umano, con flussi che lavorano per te anche quando non sei online.
- Misurare i dati giusti (open rate, CTR, conversioni) ti permette di ottimizzare ogni campagna e ottenere un ROI sempre più alto.
Cos’è la lead generation via email (e perché ancora oggi è importantissima)
Facciamo chiarezza.
Lead generation ed email marketing significa raccogliere contatti e costruire con loro una relazione via email, fino a portarli a diventare clienti.
Ecco, é davvero facile da dire, ma non è altrettanto facile metterla in pratica.
Troppo spesso viene dato per scontato, ma ha un punto forte, che dovrebbe farti cambiare idea immediatamente
Ecco qual è il unto forte dell’email marketing:
L’email è un canale tutto tuo.
Nessun algoritmo, nessun “reach limitato”.
Se hai il contatto e invii un’email ben scritta, arrivi nella sua casella.
Punto.
Al contrario dei social, dove oggi ti vedono e domani sparisci, l’email è stabile, personale e diretta.
Secondo accetrix.com il 91% dei marketer B2B considera l’email marketing estremamente importante per la distribuzione dei contenut
E se ti stai chiedendo: “Ma chi legge ancora le email?”
Beh, i dati dicono che il 44% delle persone apre le email e il tasso di apertura aumenta se si tratta di brand con cui ha già avuto un contatto.
Il problema non è l’email. È cosa ci scrivi.
Se vuoi approfondire la base strategica, qui trovi un articolo utile: Cos’è la Lead Generation la preziosa strategia per far crescere il tuo business
I benefici concreti dell’email marketing per acquisire e nutrire lead
Ok, l’email funziona. Ma perché usarla per generare clienti?
Perché, a differenza di altri canali, l’email marketing per la lead generation lavora in silenzio ma in profondità. Ti mette in contatto diretto con la persona, senza filtri, senza algoritmi.
E ti offre vantaggi che – fidati – pochi altri strumenti possono garantire:
- ROI altissimo: costa pochissimo e converte più di tutti gli altri canali. Secondo litmus ogni dollaro investito in email marketing genera in media 36 dollari.
- Automazione: una volta impostata, fa il suo lavoro anche mentre dormi
- Personalizzazione: puoi cucire ogni messaggio su misura
- Scalabilità: parli con 10 o 10.000 persone con lo stesso sforzo
E poi c’è il fattore umano: l’email arriva dove altri non arrivano.
Nella casella personale, in un momento di calma, magari durante il caffè del mattino.
Ecco perché, se riesci a entrare con il messaggio giusto, nel momento giusto, puoi davvero fare la differenza.
Le strategie più efficaci per generare lead con l’email
Vediamo ora come raccogliere contatti in modo efficace. Perché non si tratta solo mettere un form sul sito.
Oggi le persone sono sommerse di messaggi.
Se vuoi che ti lascino la loro email, devi dare qualcosa in cambio che sia davvero utile, chiaro e immediato.
Ecco le strategie che funzionano davvero, e che puoi applicare anche subito:
- Moduli opt-in ben visibili: inseriscili su homepage, all’interno degli articoli, oppure in pop-up che si attivano al momento giusto (es. dopo 30 secondi di lettura). Devono essere semplici e rassicuranti.
- Lead magnet irresistibili: checklist pratiche, mini-guide, template pronti all’uso, corsi via email. L’importante è che risolvano un problema specifico.
- Condivisione virale: se qualcuno scarica un tuo contenuto, chiedigli di girarlo a un amico o collega in cambio di un bonus extra (es. un secondo file o uno sconto).
- QR code smart: usali su biglietti da visita, packaging, volantini, slide di presentazione… portano a una landing con il modulo di iscrizione.
- Incentivi diretti: come sconti esclusivi, accesso anticipato a un contenuto, oppure una consulenza gratuita.
Non devi inventarti cose complicate.
Anzi, più i passaggi sono semplici, più semplice sarà genrare un contatto.
Mettiti nei panni del tuo potenziale cliente e chiediti: “Cosa gli semplificherebbe la giornata?”
Una volta che lo sai, impacchetta bene il contenuto e offriglielo.
In cambio, chiedi solo una cosa: l’indirizzo email.
Un consiglio in più?
Scrivi bene i testi dei moduli e delle email.
Come trasformare i contatti in clienti: nutrimento e relazione
Raccolto l’indirizzo email cosa si fa?
Ora bisogna coltivare il rapporto, costruire fiducia e alimentare l’interesse in modo costante e autentico.
Perché altrimenti quei contatti resteranno lì, freddi, dimenticati. E sì, è un vero spreco. Soprattutto se consideri gli sforzi fisici ed economici che hai fatto per acquisire il contatto.
Ma la relazione non nasce da sola. Va stimolata, curata, un passaggio alla volta.
Qui entrano in gioco quattro ingredienti fondamentali:
- Email di benvenuto: è il tuo primo saluto. Presentati, ringrazia e spiega chiaramente cosa riceveranno e ogni quanto. È il momento perfetto per dare una buona impressione.
- Email educative: qui offri valore concreto. Risolvi un piccolo problema, dai un consiglio utile, condividi qualcosa che possa far pensare “wow, questo mi serve davvero!”.
- Email relazionali: racconta storie vere, mostra il dietro le quinte, parla di errori, scoperte e progressi. Le persone si fidano di chi si mostra umano.
- CTA graduali: non chiedere subito di comprare. Invita prima a leggere un post, poi a guardare un video, poi a prenotare una call. Passi piccoli, ma mirati.

Un esempio? Se vendi consulenze, potresti:
- Inviare una guida gratuita dal titolo pratico e specifico
- Dopo due giorni, raccontare la storia reale di un cliente che ha avuto successo grazie al tuo aiuto
- Poi offrire una call gratuita con pochi slot disponibili
- Infine proporre un pacchetto su misura, solo se percepisci interesse
Ricorda sempre: relazione prima di transazione.
Non sei lì per vendere a tutti i costi. Sei lì per costruire un legame che, se funziona, porterà risultati veri da entrambi i lati.
Ricorda sempre che la persona che c’è dietro l’indirizzo email ti ha dato il permesso di contattarlo, e per questo devi rispettare questa sua scelta, restando coerente e mantenendo la promessa che gli hai fatto.
Automazioni intelligenti per creare relazioni senza sforzi
L’automazione ti permette di trasformare ogni contatto in un’esperienza personalizzata e continua. È come se potessi avere una conversazione con ciascun contatto… senza dover scrivere ogni volta da zero.
Con l’automazione puoi:
- Inviare una sequenza diversa a chi ha scaricato X rispetto a chi ha scaricato Y
- Fare follow-up automatici in base al comportamento (es. chi clicca un link riceve un approfondimento)
- Segmentare la lista in modo dinamico, in base agli interessi reali
- Riattivare chi non apre più le email da settimane con messaggi dedicati
Esempi pratici di flussi automatici:
- Onboarding → benvenuto + 3 email di valore che spiegano chi sei, cosa offri e come puoi aiutare
- Reminder → “non hai finito di leggere la guida? Ecco cosa ti sei perso”
- Scoring →assegni un punteggio a ogni azione (apertura, clic, risposta) e identifichi i contatti più caldi

Con questi automatismi crei una comunicazione che sembra 1:1, ma è scalabile su decine, centinaia o migliaia di contatti.
Attenzione però: l’automazione non fa miracoli da sola.
Serve una strategia chiara, con obiettivi, contenuti pensati per ogni fase del percorso e messaggi scritti con empatia e coerenza.
Se hai bisogno di supporto contattami
Design, copy e CTA che convertono
Puoi avere il messaggio migliore, il lead perfetto, l’idea più geniale…
Ma se l’oggetto dell’email non colpisce, nessuno la aprirà. E se il testo non guida a un’azione chiara, nessuno farà clic.
Quando parliamo di email che convertono, non parliamo di estetica fine a se stessa. Anzi, ho visto email di solo testo, graficamente orrende, convertire come non mai.
Quindi parliamo di funzionalità che guidano il lettore a compiere un passo.
Ecco gli elementi chiave da curare in ogni singola email:
- Oggetto potente: breve, chiaro, specifico. Non deve dire tutto, ma deve far pensare “questa la voglio leggere”.
- Pre-header che incuriosisce: è la seconda riga che appare, spesso sottovalutata. Può completare l’oggetto o stuzzicare ancora di più.
- Design mobile-first: ormai la quasi totalità delle aperture viene fatta su smartphone. Assicurati che sia ottimizzata per i piccoli schermi. Serve testo grande, CTA chiari, struttura verticale.
- Una sola idea per email: troppe cose confuse generano una sola reazione… l’uscita. Nella maggior parte dei casi concentrati su un solo messaggio per volta.
- Call To Action visibile e coerente: ogni email deve guidare a un’azione. “Scarica”, “Prenota”, “Guarda ora”, “Rispondi”.
Ricorda sempre: una buona email è una conversazione, non un volantino pubblicitario.
Parla chiaro, scrivi semplice, guida con rispett
Come misurare se sta funzionando davvero
Non mandare email a caso. Misura cosa sta succedendo, Analizza i dati fondamentali:
- Tasso di apertura (Open Rate): Dipende dal settore, ma se è sotto al 20%, forse c’è qualcosa non va
- CTR (Click Through Rate): la percentuale di chi ha cliccato sul link della email
- Conversione: chi ha fatto l’azione che volevi
- CPL (Costo per Lead): quanto ti costa ogni contatto acquisito
- ROI: quanto guadagni per ogni euro investito
Puoi anche fare test A/B su oggetti, CTA o contenuti per ottimizzare le prestazioni future.
E ogni 6 mesi puoi pulire la tua lista email dai contatti inattivi.
In alcuni caso tento una procedura di “riattivazione” del contatto, ma spesso conviene eliminare i contatti che non aprono più le email.
Questo ti aiuterà anche con la deliverability.
Errori comuni da evitare assolutamente
Ecco gli scivoloni che vedo più spesso (e che rovinano tutto):
- Usare email tipo [email protected]. Se parli con le persone, acccetta di ricevere risposte, altrimenti che relazione è?
- Non segmentare: mandare tutto a tutti = nessuno si sente ascoltato
- Scrivere email noiose, piene di testo ma senza una direzione
- Non ottimizzare per mobile, capita ancora oggi di aprire una email e vederla sbordare fuori dallo schermo.
- Dimenticarsi il link per disiscriversi (oltre che scorretto, è illegale), ricorda, la fiducia e coerenza prima di tutto.
Una buona email è una conversazione, non una brochure.
Parla con le persone
Domande frequenti sull’email marketing per la lead generation
Qual è la regola 80/20 nell’email marketing?
Il principio 80/20 nell’email marketing dice che il 20% delle tue email produce l’80% dei risultati. Analizza i dati: quali oggetti generano più aperture? Quali contenuti portano più clic o vendite? Concentrati su quelli, migliora ciò che funziona e lascia andare il resto. Meno ma meglio.
Come generare contatti con l’email marketing?
Offri un contenuto utile in cambio dell’indirizzo email (lead magnet), poi costruisci una relazione con messaggi coerenti e pertinenti. Ogni email deve guidare verso un passo successivo: lettura, iscrizione, risposta o acquisto. Il segreto è essere rilevanti, tempestivi e umani.
Quali sono le 4 P dell’email marketing?
Le 4 P dell’email marketing sono: Prodotto, Prezzo, Posizionamento e Promozione.
Sono i pilastri classici del marketing tradizionale e si adattano perfettamente anche all’email.
- Prodotto: comunica chiaramente cosa offri e perché è utile per chi legge.
- Prezzo: evidenzia il valore rispetto al costo. Se possibile, mostra un vantaggio immediato.
- Posizionamento: fai capire a chi ti rivolgi e perché sei la scelta giusta per quel target.
- Promozione: usa l’email per far emergere offerte, contenuti o iniziative in modo mirato.
Ogni email efficace dovrebbe tener conto di questi elementi. Ti aiutano a costruire messaggi coerenti, mirati e capaci di generare azioni concrete.
Alla Gen Z piace l’email marketing?
Sì, ma solo se è fatto nel modo giusto: autentico, breve, visivamente curato e con contenuti rilevanti. Niente testi impersonali o noiosi. Usa un tono diretto, offri valore chiaro e rispetta il loro tempo. Come dicevamo qualche paragrafo più su: crea relazione.
Da contatto con la lead generation a cliente con l’email marketing grazie al metodo umano e scalabile
Raccogliere contatti non è difficile.
Farli diventare clienti… è un’altra storia.
È qui che entra in gioco tutto ciò che hai imparato fino ad ora: costruire relazioni autentiche, mandare messaggi coerenti e creare un’esperienza che guida, passo dopo passo, verso la fiducia e la conversione.
Perché l’obiettivo non è solo “vendere di più”.
È costruire un sistema che genera valore. Per te, ma soprattutto per chi ti legge.
Questa è l’unica strategia sostenibile sul lungo periodo.
E quando inizi a vedere che le email che mandi aiutano davvero qualcuno, che i contatti rispondono, che le persone prenotano, acquistano, si affezionano… allora capisci che ne è valsa la pena.
Usare l’email marketing per la lead generation non è un trucco.
È un metodo. Umano, semplice e scalabile.
Che si può migliorare passo dopo passo.
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